i calendari - calendars - los calendarios - les calendriers - die Kalender
|
COME SI SCEGLIE LO SCILivello tecnico dello sciatore: anche
quando sia possibile contare sui consigli del negoziante, dei maestri di sci, di
allenatori o amici più esperti di noi, è bene che l'acquisto degli sci avvenga
sempre dopo esserci sottoposti ad un attento esame autocritico delle nostre
reali capacità tecniche di utilizzarli. L'Associazione Ski-Man grazie agli esperti di cui si avvale, può aiutarvi e fornirvi indicazioni utili sia nell'acquisto sia nella preparazione degli attrezzi. Sono consigli semplici ma non da sottovalutare, perché sono fondamentali per apprezzare a pieno questo sport. Specialità: la classificazione degli sci avviene secondo le seguenti
famiglie d'utilizzo: discesa, slalom gigante, slalom speciale e turismo, le
ultime tre tutte in versione carving, perché ormai il carving ha vinto
definitivamente la battaglia sullo sci tradizionale, iniziata due/tre anni fa,
è più facile da manovrare in curva e, diciamolo pure, anche molto più
divertente. All'interno di queste famiglie v'è poi l'ulteriore suddivisione fra sci da gara e da granturismo. Sciancratura: quando si parla di sci sciancrato ci si riferisce
alla forma della parte inferiore dello sci. È importante evidenziare che contrariamente a quello che si dice, il raggio di curva dinamico, è in sostanza impossibile da calcolare perché cambiando in continuazione l'angolo dello sci sulla neve, varia di continuo il raggio di curva. Lunghezza: sulla lunghezza degli sci, negli ultimi anni, abbiamo
assistito ad un abbassamento considerevole delle misure. Nella competizione, afferma Aurelio Ronco,
Ski-Man Rossignol in Coppa del Mondo ed "Esperto" dell'Associazione
Ski-Man, grazie all'evoluzione registratasi nel settore tecnico della
fabbricazione degli sci e anche alla maggiore cura degli organizzatori di gare
nell'approntare i tracciati, gli sci da slalom gigante sono passati dai 210
centimetri del 1990 ai 198 e perfino 193 odierni. Nello slalom speciale il fenomeno è ancora più
evidente: 30/40 centimetri di meno e le sciancrature sono maggiormente marcate.
Neppure gli sci da discesa libera sono sfuggiti alla regola: in dieci, dodici
anni si è passati dai 225 centimetri ad un massimo di 210/213. Fatte queste premesse, semplici ed in buona parte
scontate, ma pur sempre necessarie per la continuazione del discorso, elenchiamo
ora i controlli da fare sugli sci che si hanno sottomano, per valutarne la
qualità. CONTROLLI NECESSARI Controllo di tipo estetico: verifichiamo
che la soletta non presenti imperfezioni, rigature, incollaggi mal fatti;le
lamine non evidenzino gradini sul piano della soletta oppure tratti lucidi perché,
in quest'ultimo caso, si tratterebbe di un grave difetto di tempratura
rimediabile soltanto presso un laboratorio specializzato. Sempre a proposito di lamine è d'obbligo controllare che lo
spessore sia costante in tutta la loro lunghezza: se non lo fosse ciò
denoterebbe errori commessi dal produttore in fase di rifinitura;i para-punta e para-coda di plastica siano
attaccati o incollati molto bene; Controllo della svergolatura: se
il negozio presso il quale state "acquistando" non dispone di un piano
di riscontro rettificato, sul quale sia possibile verificare che lo sci appoggi
perfettamente sia in punta sia in coda, si può ovviare all'inconveniente
tenendo uno sci orizzontalmente all'altezza degli occhi e sovrapponendogli
l'altro: ciò fatto si osserva l'interno della centinatura guardandola prima dal
centro dello sci verso la punta e poi verso la coda. Il contatto in punta e in
coda deve essere perfetto. Controllo della chiusura e della simmetria -
l’operazione da svolgere è la seguente: si appaiano
gli sci mettendoli soletta contro soletta e con una leggera pressione della mano
al centro si procede fino ad ottenere che le solette e le lamine combacino
perfettamente dalla punta alla coda. Per quanto riguarda la simmetria, il controllo si esegue
poggiando su un piano, gli sci appaiati e verticali, in modo da poter verificare
dall'alto l'inesistenza di sempre possibili difetti di costruzione. Controllo dell'arco: si ottiene appoggiando la coda dello sci a terra,
tenendolo per la spatola ed esercitando una leggera pressione col piede al
centro dell'asta. Vale in ogni modo la pena di sapere che cosa fare in questo
caso: "Si tiene la punta dello sci con la mano sinistra e si blocca la coda
dello stesso con il piede destro, a livello-pavimento. Con la mano libera, quindi, si esercita una pressione al
centro dello sci ed è a questo punto che solo i più capaci riescono a
valutarne la resistenza (durezza) al carico". Altro risultato ottenibile mediante questa prova è la
conoscenza della "risposta elastica" dello sci. La risposta è insita nella velocità di reazione che si
registra togliendo velocemente la mano dal centro dello sci sottoposto a
pressione. I dati che si ricavano compiendo queste operazioni sono i
seguenti: per l'esecuzione di curve lunghe in velocità, su piste larghe,
occorre uno sci poco "duro" che dia una risposta elastica meno accentuata; di contro, per eseguire curve
strette è consigliabile affidarsi a sci poco flessibili e con una risposta
elastica maggiormente accentuata.
|