"L'amico Lucio Bubacco, eccellente sciatore, presta la sua arte per la realizzazione di "sci stradivarius" che ripropongono le immagini di alcune sue opere. Gli sci sono pezzi unici e vengono consegnati con l'opera in vetro che ne viene ritratta". Bubacco, nato a Murano nel 1957, ha iniziato fin da piccolo a lavorare il vetro, creando piccoli animali, perle e policromi. All'etą di 15 anni ha ricevuto la licenza di artigiano e ha cominciato a concepire un modo personale ed unico di lavorare il vetro a lume. Il suo interesse per l'anatomia equina e umana l'ha portato gradualmente a guardare oltre i limiti tecnici della sua arte. Le sue grandi sculture libere, lavorate a caldo e temperate durante il processo, sono uniche nel genere di lampade fatte da canne di vetro flessibili di soda di Murano, e non dal meno fragile Pyrex. Le sue opere ci fanno riconsiderare la nostra nozione di lampade come fondamenti decorativi e stravaganti, dando importanza alla forma e alla plasticitą, piuttosto che ad un'elaborazione dettagliata e/o ad un contenuto narrativo presentato come mini-installazione. Nei suoi tentativi continui di creare una forza vivente nel vetro, le esplorazioni recenti di Bubacco, con inclusioni bidimensionali in vetro soffiato, vetro solido "off-hand" e vetro da stampo esplodono in un splendore tridimensionale e vengono messe in risalto da una lavorazione a freddo attraverso e intorno alle immagini.
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"Our friend and excellent skiier, Lucio Bubacco, lend us his artwork for the realisaton of "stradivarius skis" which act as canvases reproducing the images of some of his works. Each set of skis is unique and is delivered with the artist's actual glasswork that is reproduced on the skis". Bubacco, born on Murano in 1957, began playing with glass as a boy, making small animals, beads, and the usual lampworker's tablet. At fifteen he received his artisan's license and began marketing flameworked Venetian memorabilia. His fascination with anatomy, equine and human, lured him to push bit by bit beyond the perceived technical limits of his craft. His large free standing sculpture, worked hot and annealed during the process, is unique in lampworking made from flexible Murano soda glass canes, not less-breakable Pyrex. His pieces challenge our notion of lampwork as a primarily decorative and whimsical, stressing as they do form and plasticity, rather than detailed elaboration and/or narrative content presented as a mini-installation. Bubacco's recent explorations with two dimensional inclusions in blown, solid off-hand and cast glass, burst forth into three dimensional glory, or are highlighted by cold working through and around the images, as he persists in his quest to create a living force in glass.
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Fondamenta da Mula, 148 |